Vivi il tempo con intelligenza e fede
Possiamo immaginare di sfogliare un calendario non di carta, ma di giorni che si srotolano come pagine di un libro sacro. Ogni giorno è una piccola porta che si apre su un “oggi” che Dio ci invita a custodire. È qui che nasce la nostra riflessione: come trasformare il semplice scorrere del tempo in un atto di intelligenza e di fede. Fin dalle prime parole del Libro della Genesi leggiamo: «Dio creò il cielo e la terra» (Gen 1,1) e, subito dopo, e fu sera e fu mattina, primo giorno» (Gen 1,5). Il tempo è il primo segno della creazione, il ritmo che dà forma al creato. Sant’Agostino, nelle sue Confessioni, osserva che «il tempo è la misura della nostra vita, ma la nostra vita è la misura del nostro amore» (Libro 11, 14). In altre parole, il tempo non è solo cronologia, è occasione di relazione. L’intelligenza non è mera capacità di pianificare, ma di discernere il kairos – il momento giusto – dentro il chronos – il tempo che passa. San Tommaso d’Aquino, afferma che «la prudenza è la virtù che ci permette di usare il tempo con saggezza, scegliendo ciò che è vero e buono» (Summa Theologiae I, q. 16, a. 4). Un calendario ben usato diventa così un esercizio di prudenza: segnare gli appuntamenti, sì, e anche le pause per ascoltare. La fede non annulla il tempo, lo riempie di significato. Santa Teresa d’Avila scrive che «il tempo è un dono di Dio; spenderlo in preghiera è investirlo nel tesoro eterno» (in Il Cammino di perfezione, Cap. 7). Quando inseriamo momenti di preghiera, di liturgia o di servizio, trasformiamo le ore in atti di adorazione e di servizio missionario. Il calendario diventa allora una mappa del nostro pellegrinaggio spirituale. Non è un caso che il primo giorno dell’anno sia dedicato alla Vergine Maria, che ha fatto della sua vita lo “spazio” per la direzione e il compimento del tempo. Come lei accoglie il Verbo con l’ascolto, noi possiamo accogliere il tempo con i doni che lo Spirito ci condivide. La Pazienza: per accettare i ritmi lenti; la Diligenza: per non sprecare le opportunità; la Gratitudine: per riconoscere ogni giorno come benedizione. Questi doni, coltivati giorno dopo giorno, rendono il calendario non un semplice registro, ma un “strumento di grazia”. Esso allora, non è solo una griglia di numeri; è un invito a vivere ogni attimo con intelligenza e fede. Come un direttore d’orchestra che segue lo spartito, così noi, guidati dalla prudenza e dalla grazia, possiamo trasformare il tempo in melodia di amore. Che il prossimo giorno che sfogli non sia solo un “altro giorno”, ma un “altro dono” da accogliere con il cuore aperto.
Decidi di vivere e scandire il tuo tempo con noi, con il nostro Calendario 2026.
di Carmela Romano
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